Scritti

 

Arte Fotografica

Fotografare i pensieri degli individui. Le realtà nascoste, occultate. Credo la vera realtà. Tra inconscio e subconscio.

E quando si va nei recessi sinceri e crudeli, il meccanismo d’identificazione dei suddetti individui non procede. Si preferisce identificarsi illusoriamente in ruoli illusoriamente vincenti.

Oltre le persone fisiche fotografo sagome di legno su cui sono ritagliate ed incollate figure umane ad altezza naturale, tratte da vecchie fotografie d’archivio. Così un aristocratico o un plebeo dell’ottocento si trovano ad animare scenari ricostruenti il loro stesso secolo.
E certi personaggi colpevoli di misfatti ed orrori del passato, vengono attesi dal contrappasso d’essere fotografati in ambiti dove si celebra e si condanna il detto misfatto. E loro nuovamente protagonisti.

La funzione dei titoli delle mie opere non è solo quella di indicarle, ma il titolo letterariamente racconta l’opera, la definisce, ne fa intimamente parte.

 

Le mie opere rimandano e restituiscono l'ossessione sotto-borghese per la morte. Nel senso in cui questa scadente ma imperante categoria sociale rifiuta della morte la Sua santità e naturalità, nella pretesa di continuare a trasformare il tutto in merce e a consumare per sempre.
Ma al tempo stesso e nelle stesse opere, la morte m'appare incondizionabilmente libera d'essere sinceramente umana, antica e modernissima nel suo sano stato di semplice altra madre terminale, che ricevendoci a nulla ci obbliga dell'empia, oscura, mentecatta, pseudo-cultura di noi civili contemporanei. Ab aeterno.

 

Stato della Chiesa

Quel “Christus vincit” trafiggeva realmente. Ma è stato bello passeggiare nell’ottocento, a sentir l’odore delle calze dei preti, lunghe e bagnate appese al sole.

 

Territorio arabo

I diseredati, depredati dal mondo, hanno forse come unico tesoro inalienabile lo scoprire il piacere del toccarsi i capezzoli. Nel tempo che segue dovranno celebrare comunque assassinii e volare.

 

Collegio

Il collegio. Un palazzo che può decollare e raggiungere un tempo lontanissimo della storia, come anche un futuro qualunque. L’essenza è sempiterna: famiglie sostituite dalle psicologie e dalle visionarietà di tanti preti. Poi oggi, uscendo di casa, forse si replica.

 

Istituzioni

Il “sabato” era “per l’uomo”. Poi qualcosa è accaduto.

 

Il corridoio condominiale

Del senso privato, che fa di un cittadino un alieno nel consorzio umano.
Incerto tra gagliofferia e perbenismo. Quando dire Buon Anno o Buon Natale è la stessa cosa.
Teste “fuori campo”, e quando “in campo”, senza occhi. In apparenza vitali e morte da sempre. Forse, spero, un condominio nel terzo mondo. Forse la fame di progresso, forse.